Psicoterapia di gruppo: il viaggio dell’anima insieme ad altre anime
La psicoterapia di gruppo è una delle forme più potenti e trasformative di cura psicologica.
In un mondo che spesso ci spinge verso l’individualismo, il gruppo diventa uno spazio sacro dove si condividono gioie e dolori, dove le emozioni possono essere rispecchiate e la guarigione si amplifica.
Le origini della psicoterapia di gruppo
La psicoterapia di gruppo nasce nel primo Novecento, quando Sigmund Freud intuì che il transfert non si manifestava solo nel rapporto uno-a-uno, ma anche tra i membri di un gruppo.
Tuttavia, fu Jacob Moreno, con il suo psicodramma, a dare forma concreta all’idea di gruppo come spazio terapeutico.
Successivamente, Wilfred Bion e S.H. Foulkes portarono avanti il pensiero gruppale, introducendo concetti come il “campo gruppale” e la “mente del gruppo”, aprendo la strada alla moderna Group Analysis.
Come funziona la psicoterapia di gruppo?
In un setting di gruppo, i partecipanti si incontrano regolarmente sotto la guida di uno o più terapeuti.
Il gruppo diventa uno specchio, un contenitore emotivo, un laboratorio relazionale.
Le dinamiche che emergono — conflitti, alleanze, proiezioni — sono il materiale vivo su cui si lavora. Ogni membro è al tempo stesso paziente e co-terapeuta, in un processo di crescita reciproca.
Approccio integrato: psicosintetico, sistemico-relazionale e psicogenealogico
Vediamo ora come tre approcci psicologici interpretano e arricchiscono la psicoterapia di gruppo:
Psicosintesi (Roberto Assagioli)
La psicosintesi vede l’essere umano come un sistema corpo, anima e spirito in evoluzione, capace di sintesi tra le sue parti.
Nel gruppo, questa visione si traduce in un lavoro sull’identificazione e la disidentificazione dai ruoli, sull’ascolto del Sé Superiore e sulla trasformazione delle subpersonalità.
Il gruppo diventa un campo energetico dove l’individuo può esplorare la propria vocazione profonda.
Approccio Sistemico-Relazionale
Qui il gruppo è visto come un sistema vivente, dove ogni membro influenza e viene influenzato dagli altri.
Le dinamiche familiari si ripropongono nel gruppo, offrendo l’opportunità di rielaborare schemi relazionali disfunzionali.
Il terapeuta lavora per facilitare nuove connessioni, promuovere l’autoregolazione e stimolare il cambiamento attraverso il feedback circolare.
Psicogenealogia
In chiave psicogenealogica, il gruppo diventa uno spazio dove esplorare le eredità invisibili del proprio albero genealogico.
Le storie degli altri risuonano con le proprie, attivando memorie transgenerazionali.
Il gruppo aiuta a riconoscere le lealtà familiari inconsce, a sciogliere nodi karmici e a liberare il proprio destino.
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Esempi pratici e benefici concreti
Una persona che ha sempre temuto il giudizio scopre che può parlare senza essere interrotta né criticata.
Un partecipante che ha vissuto relazioni disfunzionali trova nel gruppo un modello sano di interazione.
Chi si sente invisibile nella vita quotidiana, nel gruppo viene ascoltato e valorizzato.
I vantaggi
Senso di appartenenza e sostegno reciproco
Riflessione condivisa e apprendimento interpersonale
Riduzione della solitudine e dell’isolamento
Maggiore consapevolezza di sé attraverso il confronto
Crescita emotiva e relazionale
Conclusioni
La psicoterapia di gruppo è molto più di una tecnica: è un’esperienza umana profonda, dove il dolore si trasforma in consapevolezza e la solitudine lascia spazio alla connessione.
In un cerchio di ascolto, ogni voce conta, ogni silenzio parla, ogni incontro cura.
Quando e dove
Due martedì al mese
Dalle 21:00 alle 23:00
Viale della Repubblica, 153 – Prato (Po)
Per informazioni e prenotazioni:
- Dott. Alessandro Gambugiati – 328 539 0990
- Dott. Filippo Conti – 335 5643282
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